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Politica triestina

Mai dire piano regolatore / puntata #1

Come forse saprete, prima dello scorso Natale il consiglio comunale di Trieste ha discusso (e votato) il nuovo piano regolatore della città. Si è trattato dell’ultimo atto formale, ossia quello che prevede la discussione delle osservazioni e opposizioni presentate dai cittadini dopo che il piano è stato adottato nell’aprile del 2014.

Con questo post inizio una rubrica dedicata agli aspetti più nascosti di questa delibera, descrivendo alcuni momenti che ho vissuto in prima persona essendo dal 2011 portavoce del M5S in consiglio comunale. Alcuni consiglieri, durante le discussioni notturne in aula, hanno definito questi momenti “marchette“, io preferisco individuarli come “attenzioni particolari” nei confronti di alcuni proprietari di immobili (terreni, case, edifici, …) più “fortunati”.

Oggi ci dedichiamo all’osservazione numero 571 presentata dal cittadino Lino Calcina il quale, per un area di sua proprietà, chiede che “il fondo p.c.n. 3970/1 del CC di S.M.M. Inferiore, venga variata da zona E4.3 – Aree agricole paesaggistiche collinari per/urbane- a zona Bg4- Cittàdegli orti, per edificare la prima casa dei figli“.

La giunta comunale di centrosinistra, con l’assessore all’urbanistica Elena Marchigiani, seguendo le linee generali del piano gli risponde picche non accogliendo l’osservazione: “Si propone di non accogliere l’osservazione in quanto l’area oggetto di richiesta non presenta le caratteristiche di zona “B” di completamento“.
Bene, per chi come noi del M5S si batte per azzerare il consumo del suolo.

Purtroppo, però, la vicenda non finisce qua. Ci pensano alcuni consiglieri comunali a riaprire la partita.

Everest Bertoli (Forza Italia), Piero Camber (Forza Italia), Manuela Declich (Pdl) e Lorenzo Giorgi (Pdl) hanno giorni prima presentato l’emendamento n. 249. L’emendamento è una proposta di modifica e, in questo caso, va a ribaltare completamente la controdeduzione, ossia il parere che la giunta aveva dato sull’osservazione del Calcina. Si legge infatti nelle conclusioni del documento presentato dai militari dell’esercito di Silvio che “Si propone di sostituire il testo della controdeduzione con il seguente testo: Si propone di accogliere l’osservazione riclassificando l’area oggetto di richiesta (superficie di mq. 1050 ca.) da zona E4.3 a zona Bg4, come da stralcio allegato“, senza però fornire motivazioni plausibili per questo ribaltamento.

Ricapitolando: la giunta di centro-sinistra boccia una richiesta proveniente da un cittadino, mentre quattro consiglieri di centrodestra chiedono invece di soddisfare tale richiesta.

Quando si va al voto sull’emendamento Forza Italia-Pdl a rigor di logica ci si aspetta che i consiglieri comunali della maggioranza di centro-sinistra lo boccino, per sostenere la posizione del loro assessore. Invece, per il signor Calcina, succede il miracolo: prima l’emendamento passa (votazione 1020) con il voto di Cosolini, l’intero Pd presente in aula, liste civiche satelliti al Pd, Furlanic, Bandelli, Rovis e uno dei presentatori (Giorgi); poi anche la controdeduzione (votazione 1021) nella sua formulazione finale, ormai ribaltata dall’emendamento, prende il via più o meno con i voti degli stessi consiglieri comunali. Da notare che il consigliere Camber non compare in nessuna delle due votazioni, pur essendo presente in aula e pur essendo uno dei firmatari dell’emendamento.

Mi sono quindi chiesto: chi è Lino Calcina? è un normale cittadino che nelle vesti di proprietario immobiliare ha avuto la fortuna sia di suscitare l’interesse dei consiglieri di Forza Italia-Pdl e poi di “illuminare” quelli del centro-sinistra?

Lino Calcina ha un lungo curriculum:

  1. è il titolare/legale rappresentante della Calcina Iniziativa Ambientali s.r.l, società che fornitrice di servizi ad AcegasApsAmga nel recupero di carta, cartone e plastica.
  2. nel 2009 risulta essere componente del cda del Consorzio dell’aeroporto di Ronchi, indicato assieme ad Antonio Paoletti dalla Camera di Commercio di Trieste
  3. è anche membro del cda del Collegio del Mondo Unito di Duino
  4. recentemente (novembre 2015) è diventato membro della giunta esecutiva di Confartigianato Trieste

Ah si, stavo per dimenticare. Il Calcina nel passato è salito alla ribalta per alcuni fatti di cronaca:

  1. come riporta il quotidiano il Piccolo del 26 febbraio 2004, Lino Calcina “è balzato agli onori delle cronache giudiziarie in occasione del processo per il crac della Kreditna Banka, l’istituto che fu della minoranza slovena in Italia e che nel 1996 è stato travolto da uno sbilancio superiore ai 350 miliardi di lire. Calcina, collaboratore e buon amico del senatore Giulio Camber [fratello di Piero Camber, uno degli autori dell’emendamento al piano regolatore, ndr], nel luglio scorso [luglio 2003, ndr] è stato condannato a un anno e quattro mesi di carcere senza condizionale per millantato credito. E’ la stessa pena che era stata inflitta nel novembre precedente, però con la condizionale, allo stesso Camber. Secondo l’accusa, sostenuta dal sostituto procuratore Raffaele Tito, Camber e Calcina avrebbe agito in concorso tra loro. Il primo avrebbe fatto credere ai vertici della Kreditna, ormai in affanno, di poter influire in ambienti romani per evitare alla banca il commissariamento coatto. Il secondo avrebbe collaborato fattivamente all’operazione in termini finanziari. Calcina era stato condannato anche a versare una provvisionale di 20 mila euro alla presidenza del Consiglio e al ministero dell’Economia e 4500 euro alla Banca d’Italia”; sulla vicenda sono disponibili alcuni atti parlamentari, fra i quali la Relazione della Giunta delle Elezioni e delle Immunità Parlamentari
  2. nel 2004 è coinvolto in un’indagine della Procura di Trieste che gli contesta lo stoccaggio di alcune categorie di rifiuti senza aver avanzato richiesta delle autorizzazioni necessarie; ne uscirà pulito alcuni anni dopo